L’esposizione che il Collegio Borromeo presenterà al pubblico in occasione del 450° anniversario della fondazione è parte integrante del programma d’iniziative previste per celebrare la ricorrenza.
La mostra I templi della sapienza - Carlo e Federico nel palazzo per la Sapienza, Leonardo a Pavia, verrà inaugurata questo sabato e sarà visitabile fino a fine maggio.
Nella sala Bianca e in quella degli Affreschi il percorso espositivo si apre sulla figura di Pellegrino Tibaldi, l’architetto cui il cardinal Borromeo affidò la progettazione dell'opera; la cronologia della fabbrica, dalla fondazione al XIX secolo.
Poiché Carlo Borromeo ebbe cura di garantire nel tempo l’istituzione da lui fondata anche sotto il profilo economico, una sottosezione illustra per campionatura le antiche possessioni del Collegio; mentre un’altra sottosezione ne documenta l’avvio dell’attività e il reggimento interno.
A metà del percorso, quasi a intervallare la storia del Collegio, vi sarà la visione dei disegni del Codice Atlantico di Leonardo: tre fogli provenienti dall’Ambrosiana e documentanti legami del Maestro con Pavia (due studi sul Duomo e uno sulla statua equestre del Regisole).
Quindi una sezione è dedicata alle figure dei cardinali Carlo e Federico Borromeo, un’altra al Collegio.
Quella riservata a Carlo e Federico raccoglie materiali iconografici come stampe, sculture e quadri, volumi a stampa e documenti d’archivio volti a testimoniare l’attività dei due presuli e il loro impegno verso la fondazione pavese.
Alla sezione è affiancata l’inedita esposizione dei paramenti di proprietà del Collegio, che in parte risalgono all’epoca carliana.
La parte della mostra dedicata al Collegio illustra la figura di San Carlo, fondatore dell’istituzione. Alla decorazione è riservata una sottosezione specifica che consente il confronto tra i rari materiali grafici che documentano il processo creativo e le realizzazioni di Zuccari e Nebbia.
Troveranno spazio all’interno dell'esposizione alcune opere gentilmente prestate dalla Biblioteca Universitaria di Pavia, dai Musei Civici di Pavia, dalla Diocesi di Pavia, dalla Basilica di S. Michele Maggiore e dalla Biblioteca e Archivio del Capitolo Metropolitano di Milano.
|