Da giovedì, il Castello di Belgioioso tornerà ad essere la più importante e fornita vetrina di vintage d’Europa: ospiterà, infatti, il Next Vintage, manifestazione “d’altri tempi” che offre un mix di moda, design e suggestione, in cui ogni oggetto esposto possiede la magica proprietà di apparire allo stesso tempo arcaico e già proiettato nel futuro.
Per le forme e i tessuti, il dictat è morbidezza, tessuti leggeri, vaporosi, che cadono addosso.
Lacci, pizzi e merletti, poco nero e tanto bianco per romantici bustini, vestiti e gonnelline delicate e candide traforate di sangallo, corte e lunghe.
Il pantone 18-2120 (un rosa geranio, ndr) è, invece, il vero must tra i colori di questa primavera.
Perfetto se abbinato al blu, nero e i toni del grigio, ma ancora più chic combinato con il marrone rosato, è un colore che può star bene a tutte.
Tra i capi “recuperati” c’è il trench, i pantaloni a palazzo che si aprono sul lato sino al ginocchio, le giacche dei tailleur si allungano, i tessuti con stampe tigrate, leopardate, macchiate mescolandole a frange e intrecci e il denim intramontabile.
È degli anni Ottanta la moda proposta per la prossima estate: una moda che, specialmente per le donne, ricorda da vicino gli anni di Madonna, delle boy-band e della televisione d’annata. Le t-shirt sono lunghe e vanno a coprire i punti critici, diventando protagoniste assolute grazie a disegni geometrici, pallini e puntini.
Grande ritorno dei leggings coloratissimi, fluorescenti e appariscenti e degli scaldamuscoli che vengono indossati su scarpe altissime, diversamente da quanto accadeva negli Eighties, quando le scarpe erano basse e comode.
Grandi protagonisti sono gli accessori di bigiotteria che tornano, a essere imprescindibili: orecchini, bracciali che tintinnano e collane appariscenti saranno i protagonisti della stagione estiva da sfoggiare a ogni ora. British style e classico design da aviatore per gli occhiali da sole, sia da uomo sia da donna, grandi forme morbide e avvolgenti con lenti scure per le signorine bon ton che richiamano il fascino delle dive degli anni ‘50 e ‘60.
Alla mostra-mercato parteciperanno 55 artisti provenienti da diverse regioni italiane, con le loro migliori proposte moda e accessori, in un percorso che alterna epoche per una scelta ampia ed esclusiva. Due, inoltre, gli eventi collaterali: “I Tessuti di Silva” e la mostra “Magia e simbolismo nel 3° millennio”.
Il primo propone dieci pezzi selezionati dei maggiori designer degli anni ‘50 e ‘60, che fanno parte della straordinaria collezione di tessuti Silva. Saranno esposti vari tessuti, dal disegno a lettere del tessuto Alphabet riconoscibile e caratteristico di Alexander Girard, alle incredibili e curiose mappe su tessuto di Joseph Frank. E ancora, forme eccentriche e stravaganti decorazioni per lo svedese Stig Lindberg, trame a più fili intrecciate nei tessuti degli anni ‘60, e forme geometriche a contrasto, per Mina Ciuti, onde blu di un anonimo tessuto italiano, sfere interpretate dal mago della moda Pierre Cardin, e per finire un simpatico tessuto americano che sembra un groviglio di lane e colori.
Il secondo è una mostra che intende celebrare l’arte eclettica di Joseph Kaliher. L’artista, nato negli Stati Uniti, ha da sempre viaggiato, esplorato il mondo, imparato lingue e culture diverse, ma si è soprattutto appassionato dell’uomo nei suoi molteplici aspetti. Attraverso la sua pittura deliziosa, con vaste campiture cromatiche piene, pastose e materiche e i suoi personaggi fiabeschi, spettacolari, quasi attori su un set, Joseph si fa portavoce di un’arte lirica e filosofica in cui esprime tutta la curiosità, la sorpresa, la sensibilità per l’animo umano e insieme la pietà per i suoi vizi e le sue debolezze. Ma non giudica, né critica. È comprensivo, ottimista e soprattutto si fa portavoce di quello spirito di solidarietà e umanità che dovrebbe pervadere il mondo.
Joseph Watchman Kaliher è nato in una comunità di hippies vicino Dallas, in Texas, Stati Uniti d’America. All’età di due anni sua madre lo portò a stare con sé in Italia. Cresciuto sia in Italia sia in Inghilterra, ha ricevuto lezioni private nella tradizione d’arte classica all’Accademia delle Belle Arti di Firenze.
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